venerdì 30 maggio 2008

La Maschera Giuridica (De Justitia)

(di Sebastian Azzeccagarbugli)

"Dove sta andando la giustizia, ghezo?", mi chiedeva un giorno il buon Luigi Masserani, mentre trascriveva in bella gli accordi di una canzone...
Il vero problema del nostro sistema giuridico-struttural-processuale è legato a due concetti: il tempo e -udite udite- la certezza.
Non importa che siano comminate pene durissime o quasi sovraumane, affinchè possano servire come deterrente. La vera forza che induce il soggetto Epynòm a non delinquere, è data dalla certezza quasi assoluta che questi verrà scoperto, processato (in tempi decentemente brevi) e -se giudicato colpevole- punito.
E' la quasi certezza di non passarla liscia, che spinge i soggetti tendenti alla devianza a tenere comportamenti che risultino socialmente accettabili. Aumentare le pene a dismisura ha solo un effetto demagogico. Nient'altro.
Già nell'antica Roma, il giureconsulto Angelus Xanettium Pernae, si batteva contro l'inasprimento del sistema punitivo voluto da Cicerone e dai suoi sodali.
E nel '700 Carrara e i suoi seguaci non fecero altro che ripetere e rafforzare questo concetto. Ma furono parole al vento.
Purtroppo, il pueblo vuole altro. La gente vuole gli effetti speciali, le parole roboanti, le frasi a effetto. E intanto la società annega tra i propri liquami educazionali.

mercoledì 28 maggio 2008

Raccolta, volumi 1 e 2.

(Andrea Golgani)

In questi giorni mi sono divertito a raggruppare in due cd con tanto di copertine fronte retro interne ed esternamente-con-Adobe, il lavoro dei Crows, circa quattro brani per album....Adesso quasi quasi allego le foto in formato bassa risoluzione…rimanendo sempre nell’ambiente proposta graphicus:


Pagando con il mare alle calcagna, aspetto lunedì per il sereno…
Il vostro Andre.

martedì 27 maggio 2008

The Weight Of The World

Il cielo è pesante. Il vento è pesante. Le nuvole sono pesanti e impediscono all'umano di ammirare il blu.
Stiamo vivendo giorni terribili, quando anche respirare è un senso di colpa e di smarrimento. E non c'è più un modo giusto per pensare, per guardare e per interpretare. Troppe sono le varianti che dobbiamo assimilare, troppi i fattori di incertezza coi quali dobbiamo convivere...
Non rimane che una soluzione: l'elisir del dottor Preusst!

martedì 6 maggio 2008