(di Sebastian Dreamsville)
Il concetto di città è importante, nella filosofia del cristiano-crittogamico. E' la relazione tra individui, l'interazione delle masse sulle bio-masse molecolari, il rispetto delle regole e dei bisogni, insomma.
E' il cemento del vivere sociale. E allora diamoci da fare, cazzo.
Come figli del redentore e come anime del mondo. Coloriamo le città con l'amore e il rispetto. Con la giustizia e il diritto. Con umanità ed equilibrio. Ma anche con la dura fermezza della repressione, al minimo segno di lesione della "pax". Vedi sparatoria meridionale-sub meridio, vedi immondizia che prolifera e blec-blocc che "ispàca tùtu el mùur e i màkin e i vetrìn, cassu-boia".
E dove deve posizionarsi l'uomo retto, il giusto, direte voi?
Facile. Deve stare dalla parte della giustizia. Terrena e ultraterrena, se vogliamo. Ma comunque giustizia.
Cannellare il violento.
Saccagnare il parassita.
Restituire l'equilibrio cosmico ai meccanismi delicati della società, del consesso sociale, come diceva l'amico di Gigi, esimio De Saussure.
Ciò comporta tanti sforzi e sacrifici, ma il bene supermo finale deve prevalere, altrimenti il piano sociale non è più in equilibrio e si perdono i pezzi di mondo.
Meditate, amici, meditiamo tutti, cullati dalle note del Dottore e dai suoni del Golganesia, ispettore delle tematiche armoniche.