martedì 29 aprile 2008

Rapporto Fotovoltaico

(di Andrea Golgani)

Peccato per ieri sera…Siamo già messi male al lunedì…Riporto quanto avrei voluto esporre a voi del gruppo del bostik, il quantum del sabato ormai passato (rapportando…).
Rammento che domani, giorno solare di chiusura mensile, mi farò con piacere circa 240 Km utilizzando il mezzo gommato per raggiungere spero 23/24° CENTIGRADI.
Rientrando nelle corde, vi ricordo che questa estate al 99% abbiamo un ingaggio, dovremo portare fuori il culo dalla sala dopo qualche anno…e ricominciare a vivere il palco…Esperienze di seppur piccola importanza ma credetemi, importanti anche queste, anche perché la stima racconta dati di estrema rilevanza: molta gente da tutte le parti dell’universo arriveranno a calpestare e fumare…per noi che abbiamo una piccola sfera da far brillare…Giocando bene, avremo piccole soddisfazioni, anzi grandi emozioni…
Sulle note di “On Almost Any Sunday Morning” chiudo il rapporto, a lunedì ben 5 maggio…

lunedì 28 aprile 2008

Pagina Sociale

(di Sebastian Fittipaldi)

La società è in perenne mutamento. Gli usi, i costumi, i riti e tutti i comportamenti delle persone non sono cristallizzati, ma rispecchiano sempre più l'immagine di un mondo che cambia. Un mondo che deve sempre essere capace di ascoltare le necessità di coloro che lo compongono, che sono poi gli individui.
E compito dell'artista è quello di segnalare queste necessità, di veicolare in suoni e parole, di amplificare i bisogni dei nostri simili.
Perciò, dalla nostra posizione privilegiata dobbiamo intervenire, e far sentire la voce di quelli che voce non hanno.
Let's make this world a little better...

Pace e Tolleranza
SL

giovedì 24 aprile 2008

Il Fiume (dedicato ad A.P.)

(di Sebastian Zatopek)

L'acqua scorre sempre. A volte è impetuosa, altre volte è calma. Ma non si ferma mai. Così devono essere anche i nostri pensieri. Sempre in movimento.
La verità, miei cari lettori, è che viviamo nell'epoca della menzogna, nell'epoca in cui "certe cose le sanno tutti ma nessuno vuole o può dirle". E l'Italia sprofonda, l'Italia annega dentro alla melma da essa stessa prodotta.
Il cittadino esemplare ormai è disarmato. E' una mosca bianca, in mezzo al pressapochismo dei più. In mezzo al nepotismo sfrenato che regna nelle strutture pubbliche, nelle Università baronali, nella scuola dove una certa sinistra ha imposto il proprio modello culturale soffocando gli altrui modi di vedere la storia, negli ospedali dove un certo CattoLicesimo ha persino reso difficile far valere i propri diritti, se questi sono in contrasto con il credo del primario...
Quasi quasi meglio riparare oltre confine (1). I boschi di Cantello offrono passaggi prelibati per coloro che vogliono un nuovo incipit in terra elvetica. O in Francia. O in Ispagna.
Basta che se magna.
Reparamus atque amemus.
Peace and Love to everybody

(1) Si legga "La vita oltre la rete" di A. Perna, ediz. Maschera Giuridica, Parma 1973

giovedì 17 aprile 2008

Viaggio a Erevan

(di Sebastian Lèningrad)

Fratelli, lettori e simpatizzanti,
il cielo sopra l'Armenia è sempre pesante, grigio e minaccioso; il vento insistente e fresco s'insinua tra i vestiti ed entra nelle ossa; gli occhi della gente guardano il vuoto, inespressivi e incolori come l'atmosfera che regna nei bazar e nei caffè.
Il futuro è incerto. Il futuro è ieri, è oggi, è domani (?). L'uomo ha perso speranze, energie vitali e ogni tipo di pulsione.
Il taxista abusivo che dall'aeroporto mi porta verso il centro città si esprime -sdentato- in un inglese stentato, e sorride mentre ammicca alle prostitute che affollano i viali del centro.
Il portiere dell'albergo mi fa l'occhiolino e mi suggerisce una coperta molto calda per la notte "àndred dòlar, àndred dòlar, signore".
La cameriera del mio piano, bionda ossigenata e troppo truccata, finge di pulire la moquette sintetica fuori dall'ascensore.
Guardo fuori dalla finestra e vedo una città di zombi. Troppo tristi per essere vivi. Troppo fieri per essere morti.

mercoledì 16 aprile 2008

Note a margine


Uella companeros,

eccomi di ritorno sul Blog..è un pò che mancavo...

Ho ascoltato l'ultimo lavoro di Duritz & Co. e devo dire...che non mi ha entusiasmato molto..Forse è presto per dirlo con certezza, ma a parte 3 brani e 1/2 , sembra che abbiano "limitato"di molto la loro musicalità..Non trovo parti di chitarra che si facciano ricordare, tipo il solo di Good Times, e tutto mi sembra molto...schiacciato,molto statico su pochi accordi..Certo il tutto è asservito ai testi e ai vocalizzi di Adam, su tutti il migliore in qs disco, però...mi manca qualcosa..qualcosa dei vecchi Corvi...

Detto ciò, mi è invece capitato in mano un gran bel disco,non recentissimo, di tale Johnny Lang, bianco enfant prodige della chitarra Blues, che nonostante i 17 anni ai tempi della registrazione, sfodera una voce caldissima e roca, da vero nero..Ovviamente consigliato agli amanti del genere, è davvero suonato con un dettaglio e un puntiglio davvero encomiabili,con ospiti dai grandi nomi e dei gran bei suoni..Questi sono i miei " consiglii per gli ascolti"..Johnny Lang, Wander this World..

Ci becchiamo lunedì sera in sala, prove di cover per le probabili date estive + eventuali registrazione del brano di Seba + varie ed eventuali...

Buon Week End a tout le Monde dal Vs. Cosimo Bronte

giovedì 10 aprile 2008

Quante Ore Sprecate (poetica minore)

(di Sebastian McCartney)

Quante ore sprecate
Quante donne sognate
Quante lune ammirate

Quanti incontri proibiti
Quanti muri abbattuti
Quanti soldi fumati

Quanto freddo patito
Quanto fiato sprecato
Quanto amore donato

Per ritornare a vivere

mercoledì 9 aprile 2008

Sulla Velocità (sulla morte meccanica)

(di Sebastian Sacconaghi, M.B.E.)

Quante vite spezzate ogni giorno a causa delle automobili e della troppa velocità! Eppure sembrerebbe così semplice risolvere il problema.
I motivi per cui, nonostante tutto, gli incidenti continuino a verificarsi quotidianamente sono fondamentalmente due: uno di tipo "generale" e uno di tipo "soggettivo".
Il motivo generale (1) è, ahinoi, indissolubilmente legato al concetto che avevamo accennato qualche giorno fa, quando parlammo dell'egoismo/solipsismo imperante che sta permeando la nostra società. Oramai l'individuo che siede al volante è completamente ebbro di sè stesso. Beve prima di mettersi al volante, telefona e manda sms mentre guida e, soprattutto, non rispetta i limiti previsti dal codice della strada.
Ciò accade sempre a causa del fatto che ormai tutto quello che è al di fuori dell'abitacolo non lo riguarda più. Non lo riguardano i pedoni, nè i ciclisti, nè gli animali.
Il motivo soggettivo (2) è invece legato alla famosa teoria del proiettile. Fino a che OGNI automobilista non si renderà conto di viaggiare su un proiettile che pesa 1000 kg, tenuto a terra solo da quattro ruotine di gomma, che può creare disastri immensi non appena la sua traiettoria è sbagliata, non ci sarà nulla da fare.

Non servono sanzioni pesanti, non servono minacce e servizi sui telegiornali: l'unica soluzione che davvero potrebbe aiutare e debellare questo male è sempre la solita: più cultura, più informazioni e nozioni per tutti.
E conseguentemente più rispetto per gli altri, fino al giorno utopico in cui tutte le auto che circolano nel belpaese andranno a 50 km/h.


(1) Cfr. "Cronache e Strade Sociali", di Massimiliano Gazz, ediz. Il Ficano Malato, 1977
(2) Cfr. "Il proiettile su 4 ruote", di A.E. Taccon, ediz. Dolphy, 1995

martedì 8 aprile 2008

Il Futuro Anteriore

(di Sebastian Anterior De La Lumière)

Mancano pochi giorni al momento fatidico, in cui dovremo consegnare il nostro futuro nelle mani del Sapiente.
Ogni nostra azione è già monitorata, ogni nostro respiro è analizzato...financo ogni nostro pensiero corre il rischio di essere catalogato ancor prima d'esser espulso dal cranio o dal pertugio anale.
Vi esorto, miei cari, a tenere alti la concentrazione e il livello di guardia. La società è in pericolo, un nuovo sistema struttural-urbanistico si sta impadronendo di tutti noi. Manteniamo accesa la coscienza, e con essa la bandiera del Signore Potente del Regno di Belgòot, ultimo baluardo di libertà cromatica ed emotiva.

lunedì 7 aprile 2008

Racconto # 44

(di Sebastian Naxani)

Luigi Fiorentini, Marchese di Frisia, 14° in ordine alla successione al trono di Pèkkong, era sempre stato un cittadino esemplare.
Pagava i suoi dazi, santificava le feste e i festoni, era praticamente astemio e si sparava dozzine di processioni ogni settimana. Era un modello per tutti, un cittadino esemplare e un vero e proprio signore.
Il suo problema era che, in primavera, era continuamente eccitato. Ogni giorno doveva calcare qualche femminella, pena l'esplosione sul suo volto di numerosissimi foruncoli chiamati "Luigini".
Per cui, quando cominciava la bella stagione, di buon mattino montava sulla sua carrozza e, senza farsi accompagnare dai suoi fidi servitori, cominciava a girare per le campagne, alla ricerca di giovani puledrine, di umili contadine e di vecchie maestrine in pensione ("sono le migliori, ghezo", diceva agli amici che incontrava nelle taverne, dove andava a rifocillarsi tra una pistonata e l'altra).
Un pomeriggio del maggio 1677, però, il nostro Fiorentino Analini s'imbattè in un gruppo di mondine piuttosto incazzate. Col suo solito piglio e col suo sorriso ammiccante, fermò la carrozza di fianco al gruppo di mondine, e iniziò a caricarne una alla volta, per compiere il suo sacro dovere di maschio predatore.
Per sua sfortuna si trattava di mondine straniere, otto brasilere e due venessuelane. Che in realtà erano dei mondini.
Il buon fiorentinello non fece nemmeno in tempo ad accorgersi dell'abbaglio. In pochissimi istanti i mondineros lo scaraventarono giù dalla carrozza e iniziarono a sodomizzarlo a turno.
L'intera faccenda durò circa quattro ore, e quella sera Luigino Fioraldini tornò nella sua villa tutto paonazzo in volto e con discrete difficoltà a camminare eretto.
Ma gli era passata del tutto la febbre.

venerdì 4 aprile 2008

Cadenze (prima parte)

(I materiali della musica di Andrea Golganiet)

Buongiorno, buongiorno e buongiorno…Per oggi le metafisiche lasciamole un attimo da parte per riprendere in mano un frammento teorico-musicale costituente l’armonia...
Non esistono formule musicali più importanti di quelle che vengono usate per concludere le frasi: esse rappresentano i punti di respiro della musica, rendono stabile la tonalità e coerente la struttura formale.
E’ interessante notare come le formule convenzionali di cadenza conservino validità e significato attraverso tutto il periodo dell’armonia tonale***.
I cambiamenti che si verificarono nel colore armonico e nel modo di praticarle secondo i diversi stili, non solo non arrivarono a intaccare i tipi fondamentali di cadenza, ma si ha l’impressione che siano addirittura serviti a confermare il loro uso generalizzato.
Le cadenze si dividono in:
autentica; perfetta e imperfetta; sospesa; plagale; in battere e in levare; d’inganno e frigia
Descriverle su righe è possibile ma si sa, meglio direttamente sul clavicembalo…
Buon Week!

***Rapporto di gerarchia tra la tonica e tutti gli altri suoni di una scala diatonica maggiore o minore. Ricordiamo che I maestri del Primo Romanticismo: Chopen, Listz, Schumann e molti altri cristiani, hanno contribuito ad inventare l’armonia musicale.

martedì 1 aprile 2008

La Metafisica Dei Secoli (dissertazione sull'amore)

(di Sebastian Mètadon IV)

I tempi di libero amore sono svaniti. Dissolti. Scomparsi dentro e fuori dalle nostre coscienze.
L'uomo, in quanto essere umanoide, è sempre più vincolato da regole, dogmi, princìpi, precetti, catechismi e cataclismi.
Le emozioni non sgorgano più, non consentono la vibrazione naturale tanto cara a Gegiardi, non consentono nemmeno il semplice bacio amniotico, il bacio semplice e intenso che comunica benessere e serenità.
E tutto ciò perchè ormai la nostra Società sta morendo. Si sta chiudendo a riccio in sè stessa, sempre più impermeabile agli aliti di brezza innovatrice provenienti dagli altri continenti, dagli altri ecosistemi, planetari e non.
E quando una Società si spegne, al suo interno si spengono anche tutte le energie positive, tutte le onde buone di armonia, dialogo e incontro con gli altri.
La società inizia a morire quando aumenta la forza dell'individuo. Il singolo, in quanto tale, che si contrappone alla collettività, e che cerca solo esclusivamente il proprio utile, il proprio bene, mantenendo atteggiamenti sempre più solipsistici (V. Tomeo, 1989).
E questi atteggiamenti indeboliscono il clima e la qualità della vita in seno alla società, con l'ovvia conseguenza che anche i rapporti tra le persone diventano freddi, distaccati, oserei dire quasi sospettosi.
Qualche esempio?
Basta osservare i parcheggi dei supermercati: si lascia la macchina in un posto comodo e vicino, non importa se è riservato ai disabili o se in quel punto non si può lasciare l'auto. Ciò che conta è la comodità di chi compie l'azione. Affanculo la collettività.
Oppure si osservi la gente che parla al cellulare mentre è alla guida dell'automobile: niente auricolare, niente sosta ai margini della strada. Si procede a 20 km l'ora, anche sul Sempianale, incuranti della coda che si sta creando. Affanculo la collettività.
Ormai l'individuo è incapace di guardare oltre il proprio naso, e tutto ciò che sta attorno è visto come una minaccia, un pericolo o più semplicemente come un fastidio da evitare accuratamente...
...scusate ora il bisogno di andare in bagno è talmente intenso che non posso più proseguire...

ad majora
SL