giovedì 17 dicembre 2009
Riflessioni Invernali
(di Sebastian Leltàna)
Quando l'aria ti penetra nelle ossa e s'insinua tra gli abiti e la pelle, ti accorgi che la vita è molto più complicata ed assurda...
Si comincia a soffrire, il nostro corpo accusa il freddo dolore dei sensi, e l'anima s'irrigidisce. Unica e impotente.
E tutte le cose che a luglio ci sembrano semplici diventano ardue.
Anche il sole, seppur maestoso, è solo un ricordo della bestia bastarda che grema i cervelli e le connessioni delle essenze.
Come dice il grande Ungaretti...
"Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata
Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede
La morte
si sconta
vivendo"
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