giovedì 3 settembre 2009

Il Cielo di Oggi



Quando il cielo è come quello odierno, è facile lasciare andare i pensieri a zonzo. Farsi cullare dalle note, dalla poesia di Luigi Tenco e dalle sue malinconie.
Sono le condizioni giuste per intraprendere un viaggio dentro sè stessi, riuscendo finalmente a rinunciare al solito e onnipresente stress, alla corsa spasmodica verso "il risultato", concedendosi invece il lusso - sì, il lusso - di dedicarsi qualche minuto di totale abbandono.
Questo è l'invito che porgo a voi, cari lettori e, ahimè, anche elettori del pianeta politico ed epistemologico. Non servono strumenti costosi e complicati da usare, non servono luoghi speciali e dimensioni sub-urbane: basta lo spirito giusto e la corretta predisposizione al fluttuare dell'anima e delle sensazioni.
Ma so già che l'appello cadrà nel vuoto. C'è sempre qualcos'altro da fare, c'è sempre qualcosa di più urgente, d'improrogabile, d'improcrastinabile.
Intanto la nostra anima, la nostra fonte d'energia interiore, rimane a poltrire dentro di noi, e tra poco tempo non ci emozioneremo più nemmeno davanti a un bel tramonto, a un quadro, a una canzone, a una piccola chiesetta.

SL