martedì 1 aprile 2008

La Metafisica Dei Secoli (dissertazione sull'amore)

(di Sebastian Mètadon IV)

I tempi di libero amore sono svaniti. Dissolti. Scomparsi dentro e fuori dalle nostre coscienze.
L'uomo, in quanto essere umanoide, è sempre più vincolato da regole, dogmi, princìpi, precetti, catechismi e cataclismi.
Le emozioni non sgorgano più, non consentono la vibrazione naturale tanto cara a Gegiardi, non consentono nemmeno il semplice bacio amniotico, il bacio semplice e intenso che comunica benessere e serenità.
E tutto ciò perchè ormai la nostra Società sta morendo. Si sta chiudendo a riccio in sè stessa, sempre più impermeabile agli aliti di brezza innovatrice provenienti dagli altri continenti, dagli altri ecosistemi, planetari e non.
E quando una Società si spegne, al suo interno si spengono anche tutte le energie positive, tutte le onde buone di armonia, dialogo e incontro con gli altri.
La società inizia a morire quando aumenta la forza dell'individuo. Il singolo, in quanto tale, che si contrappone alla collettività, e che cerca solo esclusivamente il proprio utile, il proprio bene, mantenendo atteggiamenti sempre più solipsistici (V. Tomeo, 1989).
E questi atteggiamenti indeboliscono il clima e la qualità della vita in seno alla società, con l'ovvia conseguenza che anche i rapporti tra le persone diventano freddi, distaccati, oserei dire quasi sospettosi.
Qualche esempio?
Basta osservare i parcheggi dei supermercati: si lascia la macchina in un posto comodo e vicino, non importa se è riservato ai disabili o se in quel punto non si può lasciare l'auto. Ciò che conta è la comodità di chi compie l'azione. Affanculo la collettività.
Oppure si osservi la gente che parla al cellulare mentre è alla guida dell'automobile: niente auricolare, niente sosta ai margini della strada. Si procede a 20 km l'ora, anche sul Sempianale, incuranti della coda che si sta creando. Affanculo la collettività.
Ormai l'individuo è incapace di guardare oltre il proprio naso, e tutto ciò che sta attorno è visto come una minaccia, un pericolo o più semplicemente come un fastidio da evitare accuratamente...
...scusate ora il bisogno di andare in bagno è talmente intenso che non posso più proseguire...

ad majora
SL