domenica 6 giugno 2010

Quindicesimo Capitolo.

(Andrea Golgani)

La spada infuocata del dominatore dei Cristiani, ha colpito ancora. Scatenato, l’imperatore Zeganiàno comanda le truppe in maniera impeccabile. Sconta permessi ai più bravi e ai meno bravi. Riprendendo in mano le mezze sfere, letteralmente tagliate a metà, vuole costruire un globo tutto suo. L’unico del Cosmo 80. Partendo dal suo, ormai consolidato da ogni tipo di barriera finocàrba, decide di attirare a se quello che rimane di buono da Lalpin e Lultùno, senza dimenticare ogni satellite gravitante attorno ad essi.
Xènion, ad esempio rotea con Lùltuno. Vannipelòn e LanniCarmìnio, sono i ponti di collegamento di Lalpìno, ponti di luce subsonica che fungeva da difesa. (schemi funzionali sono ancora in fase di completamento, anzi non ancora realizzati, anzi, mi sa che mai verranno eseguiti…).
Tagliati a metà continuano la loro orbita, i frammenti di Carmìnio, ovvero le rocce che nell’esplosione del taglio netto, si sono infuocate e ricoperte di un materiale chimicamente ossidante, rapidamente. Queste rocce, verranno sfruttate per realizzare nuove armi. Infatti l’ossido di Carmìnio, collegato alla fibra importante del Sig. Arcamànte Dubelàr, potrebbe essere fatale per molti viaggiatori come noi…
Il rientro a telet 5(F.3,78) immediato nella situazione, costringe i nostri amici a nascondersi, a debita distanza e soprattutto a ricalcolare le difese di Iperbus, abbastanza sotto pressione in questo periodo, ma sempre pronto a dare informazioni e immagini precise e…sempre pronto a scappare, in questo caso. “Ci vorrebbe la Sfera del Consiglio!” Mormorò il sistema di guida. “Le strategie di difesa di quello che resta del Cosmo 80, sono ancora in stand-by, dimezzate di potenza, ma non udibili dall’orecchio Dionisàno del Zegàno, of Siràcus!”…E Flavio…, “Bodòrr…dove sei?”