Il ritmo e l'amalgama crescono costanti e, guidato dal buon Gino e dai suoi sodali, il dottore entra nella nuova fase bostana-jazzana. Sempre e comunque sotto l'egida della dea Anaffana che, col suo occhio lungo e lilla, tiene sotto controllo le pulsazioni e le intonazioni.
Lentamente appare il nuovo frutto, e la fatica viene ricompensata con dolci momenti d'oblio comunitario. Un'orgia sonora degna del miglior Richard Feldermann.
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