(di Sebastian Ammazzalicurati)
Golgani ha ragione quando dice che il mondo si va uniformando; è sempre più difficile rimanere fedeli a sè stessi, almeno. Il peso specifico del pensiero dominante ci schiaccia, ci opprime e ci vincola sempre di più, e la lotta è sempre più impari. "Giorno dopo giorno, disintossica", recitava un vecchio spot pubblicitario degli anni '70. Per noi non è così, però. Giorno dopo giorno, il pistone del male si avvicina inesorabile al nostro culo, e a breve sentiremo (sentirete) i colpi di assestamento del nuovo "monster" che si prepara al trapanone bastone.
E mentre ciò accadrà, le nostre menti e le nostre coscienze saranno sempre più uniformate al cervellone generale; liberarsi sarà difficile, financo impossibile.
Reagire sarà l'unica soluzione compatibile col sistema monocranico. Il musicista, il Doktor della situazione, ha le carte nautiche e gli strumenti di bordo per tentare la traversata. E noi dobbiamo seguirlo. E' un dovere civico, e ancor più morale.