domenica 28 febbraio 2010

La spelonca.

(Andre)

L’elemento appuntito, “scarinificatore”, potrebbe essere l’argomento delle otto. Esistono varie tipologie di oggetti appuntiti, punte di lance, unghie dei piedi lunghe (max), spigoli vivi, vetri rotti, lancette de fero, ecc..
Un simbolo lo possediamo tutti, come arma di difesa e cioè: l’unghia lunga rotta e bastana, spelonca si chiama, post-merìdia delle ciabatte puzzane del tonno di Favìgna. La spelonca delle ciabatte di Francobaldi, e Santiaghi leoni…per capire.
L’idea di un passo di montagna assai tortuoso può rendere l’idea di qualcosa di malefico, insidie pericolose che possono far male, tagliare e castigare…Quindi dobbiamo armarci anche di punte che possono strappare certe regole, malate, costrittive e ingiuste, per non scivolare mai…L’arma la dobbiamo usare saggiamente, senza abusarne perché la Spelonca non tradisce mai…Solo il go.ver.no dei poveri lo fa…Chi ha orecchie intenda, e paghi giù un po’ di soldi…Martedì prove col picio dritto…

venerdì 12 febbraio 2010

Winston


(di Sebastian Lennon)

I fasci littòri, quei vecchietti patetici che tengono ancora nel portafoglio il calendarietto con l'effigie del pelatone, continuano a maledirlo e a imprecare contro la perfida Albione... ma noi musicisti sappiamo tributare il giusto onore a questo grande eroe, che tanto fece per la nostra cara amata Inghilterra.
Avessero i nostri politici solo il 20% dello spessore umano-morale-lealtà-sacrificio che aveva il signor Churchill.
E' che a noi manca proprio la sgalga umana nel sentirci figli dello stesso paese (*). Siamo fratelli solo quando vinciamo i mondiali, o quando (nelle moto) vince un pilota italiano o ancora (nella formula 1) quando vince una macchina italiana.
Evviva!

Per Re Giorgio e l'Inghilterra!




(*) cfr. "L'atomismo empatico della scuola di Gravellona" di A. Patezzi, ediz. Monti, Casorate sul Mincio (Mn) 1972

mercoledì 10 febbraio 2010

Per Golgani

Avrei bisogno di un po' di informazioni sul corso di musicoterapia che facesti a Milano qualche annetto fa.
Puoi darmi qualche dettaglio sulla mail del dottore?

grazie

ùMass

lunedì 8 febbraio 2010

La Vita Malata


(Sebastian Veterinalis)

Il vero problema del mondo, che da origine a tutte le malattie e i malanni del signor Gualandra, è la mancanza di cultura.
E' un vuoto, morale ancor più che gnoseologico, che fa comodo ai potenti.
Noi, l'uomo, il cristiano, crediamo di vivere nella piena consapevolezza di quello che ci succede attorno, ma in realtà siamo solo delle marionette, mosse dai signoroni potenti e malfattori. Che ci fanno credere di agire per il nostro bene, e invece ce la mettono al culo, senza nemmeno vergognarsi troppo.
Altrimenti non si spiegherebbero certi dolori, certe ingiustize, certi malcostumi che questa vita ci fa accettare.
E dove dovrebbe esserci lealtà, letizia e dolcezza, prolifera invece la cattiveria, l'inganno, il post-meridiem.
Parafrasando il nostro ex presidente, il Lele, una frase pronunciata qualche anno fa è ancora attualissima e descrive bene il mondo della mente sottoculturata e malata: "I gàn i uspedài cun dènter i ratt in sala operatoria, i gàn nanca l'acqua par lavàss in del dì, e poeu i spènden tresent milion (in milanese la " o" si pronuncia "u", in qs casi) in fùochi artificiali par la festa dal patrono".
Si capisce, quindi, dove voglio andare a parare?
La vita è malata perchè sono malate le teste dei personaggi. Perchè è malata la capacità di ragionare sulle cose, senza filtri e percorsi imposti dall'intellighenzia vetero-papista.

domenica 7 febbraio 2010

La Vita.

(Andrea Golgani)

Gli Angeli procurano illusioni…Lei che non sa dire quello che mancava a Te…Un’ora in più è semplice parlare così…E rimani lì…Sempre così…Sempre così…
Ogni tanto riascoltando questo brano, mi rilasso un poco…le sonorità sono al 89% delle nostre possibilità…il testo non è per niente male…l’angelo pernoide è sempre un gran pezzone.

Dimanche. Ore 12:47, la piccola riposa in braccio al cuore caldo della madre…Oggi il tema della Vita bisogna proprio prenderlo in considerazione: la vita, oggi come oggi è malata. Cosa dobbiamo fare? Il dottore può imprimere discorsi, sostanze, ma non si trae alcun beneficio, anzi si procura il peggio, sembra che più la gente si procura il male, più sta bene... Allora, ragionando…La colpa, a mio avviso, ripetendo frasi già fatte e macinate, è di alcune persone…Dobbiamo colpire, o perlomeno ricercare i veri registi del mondo, le persone malvagie che si nascondono dietro le mo.da, cercano ogni giorno di fare andare male il pia.neta. Ci stanno riuscendo e devo dire proprio bene. Però, ognuno di noi ha la possibilità di pensare, di non eseguire, voglio dire…o meglio, di non copiare quello che fanno le altre persone drogate dalla circostanza. Queste teste de cane, si svegliano la mattina e riprendono in mano il libro demoniaco, la matita e la gomma nel culo e incassano miliardi di nostre cellule nervose…Come fare ad entrare nelle loro case e disegnare un bel dito in culo su ogni cosa?
Il sole oggi non è contaminato, per fortuna, dal genio del tempo che come dice il buon Luigi delle Comete, potrebbe anche variare ,con alcuni mezzi scoperti nel 1900, anche la nostra aria… già fottuta di suo…Eh si, esiste un marchingegno capace di modificare l’atmosfera. In Ala.ska esistono alcune installazioni di prova, per modificare il cielo, creare piogge e uragani…Attenzione, vestiamoci bene, indossiamo armature che solo noi sappiamo indossare e speriamo, a questo punto…Un caro saluto, il vostro Andreas.

lunedì 1 febbraio 2010

Il Dottor P.



(Sebastian Anikagis)
Quando ero giovane, andavo spesso a passeggiare nel parco di L., nei lunghi e caldi pomeriggi estivi, e spesso m'imbattevo nella figura austera e consolante del dottor P.
Camminavamo lungo i viali e ci fermavamo sulle panchine, a osservare la gente e a discutere di filosofia. Era un tipo geniale, il dottor P.
Faceva acute osservazioni su tutto ed era sempre pronto a spiegare il suo punto di vista, motivandolo con arguzia e parlando con calma serafica e usando sempre le parole appropriate.
Solo una volta, un giorno di giugno del 1963, perse la pazienza e si mise ad inveire contro un gruppo di seminaristi che si erano seduti a pochi metri da noi.
Sentitili parlare, ne chiamò uno vicino alla nostra panchina e gli chiese qualcosa in latino. Io non capivo un cazzo, ma rimanevo comunque affascinato dal suo sapersi rivolgere alle persone di ogni rango e cultura.
Dopo che il dottor P. e il giovane pretuncolo ebbero parlato per un po', il nostro eroe lasciò che il gruppetto si ricomponesse, e dopo pochi istanti prese alcune pietre da un cespuglio e cominciò a tirarle, con grande veemenza, contro i seminaristi. Appena uno di questi fu colpito, tutti assieme si alzarono e cominciarono a fuggire attraverso il parco, zompettando e saltellando come gallinelle isteriche alle quali è uscito il tampax.
Io e il dottore ridevamo soddisfatti, ma dopo pochi minuti fummo costretti a smettere: al nostro fianco stazionava, con aria per nulla divertita, l'agente Luigi Fiorellana, della polizia municipale di L.

(to be continued)