martedì 12 agosto 2008

Il Limite Dell'Umano


(di Sebastian Rappelsberger)

Il Dottore non suonerà mai a Domodossola. Questo sia chiaro. E' indecente che una persona - e tanto più un bambino - debba restare in attesa per ore e ore e ore in un pronto soccorso, senza che nessuno si degni di prestarle un minimo di attenzione, un piccolo gesto, una parola, una carezza.
Succede a Domodossola (Vb), profondo nord (1). Mica nelle terre matte tanto care ai nostri amici maccaroni, mangiatori di datteri e consumatori di fuochi artificiali. Succede a pochi km dalla Confederazione Elvetica, il modello tanto agognato dai seguaci del Ministro che alza il dito verso l'inno del paese dal quale prende lauti stipendi e rimborsi.
Inutile sorprendersi: siamo così. Italiani fino al midollo, fino alla parte più plumbea del nostro cervello.
Tutti in ferie in agosto, tutti al mare o al villaggio turistico (Egitto, Calabrie, Florida... tanto da dentro i villaggi sono tutti uguali).
E chi si imbatte nella sfiga di aver bisogno di un pronto soccorso si prepari a trascorrere lunghissimi e snervanti momenti; senza assistenza, senza parole, senza nessun conforto da parte delle istituzioni, senza una parola d'umanità e di sollievo da parte di qualche altro essere umano.
Maccheccazzo.

cfr. "Appendicectomia e Meridione", di Massimiliano Finocarbo, Primario Emerito dell'Ospedale di Rosario Calabrio (Kr), ediz. La Cacace, Vipiteno-Sterzing (Bz) 2002