mercoledì 30 luglio 2008
The Greatest Band
Sulle note di "shallow days", sono qui a scrivere qualche riga di gratidudine al signor Adam Duritz e soci per le emozioni stupende che mi (ci) sanno dare con le loro canzoni.
Non siamo ai livelli dei Ragazzi (1), sia chiaro, ma l'impasto sonoro-struttural-emozionale dei Counting Crows non ha eguali sul pianeta, tra i gruppi ancora attivi.
A chi si professa neofita del verbo Duritziano, consiglio una gitarella da Carù, e una spesa di un centinaio di euri per farsi una scorpacciata dei loro dischi.
August and everything after, Recovering the satellites, This desert life, Hard Candy e Saturday nights & Sunday mornings.
E poi un bel paio di cuffie, una poltrona comoda, un castorino sfumante, un goccio di southern comfort e - soprattutto - nessuna donna nelle vicinanze che rompa le scatole e che interrompa la concentrazione con le solite domande sceme.
Buon ascolto e buon cazzo a tutti.
SL
(1) cfr. "The Liverpool Vibes", di Nicola Rematani, ediz. "Cesarini", Catansaru, 2000.
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