martedì 29 maggio 2007

Esperienza.

(Golgani - sempre da mia Tesi 2004)

Qualche mese fa ho voluto conoscere ed “intervistare” un insegnante di musica di scuola media inferiore, di nome G.
Egli possiede un piccolo studio di registrazione con sala di ripresa, utilizzata anche per lezioni di strumento (basso, chitarra, batteria e tastiere). Ogni giorno, dopo il lavoro in classe, si reca nel suo studio e come secondo lavoro prepara basi musicali improvvisate, su richiesta di alcune case discografiche.
Circa quindici anni fa, alcuni medici di una clinica privata (di cui non conosco il nome) chiesero a G. di realizzare un suono particolarmente difficile: il suono dell’acqua da utilizzarsi in un setting di musicoterapia, come forma di rilassamento dei pazienti. Un lavoro complesso basato quasi esclusivamente da armonici e frequenze non udibili dall’orecchio umano, il tutto ricreato con l’aiuto del computer. Utilizzò anche arpeggi con il suono del pianoforte e il lavoro fu molto apprezzato.
Il setting era composto da circa trenta persone: ragazzi down, ragazzi delle scuole medie, adulti con problemi psichici ed anziani. Dopo alcune sedute, assistite dallo stesso G. che curava la parte di sottofondo musicale, le reazioni dei pazienti furono molto diverse tra loro: per alcuni l’umore fu instabile e aggressivo; per altri il sottofondo fu molto rilassante; per altri l’effetto fu come una sorta di regressione con ricordi di vita vissuta nella prima infanzia.
Sono molteplici gli studi e le ricerche sul “suono come terapia” in sostituzione ai farmaci, ma ad oggi non esiste un vero e proprio canale universale su come somministrare le note musicali e i rumori della natura per curare tutte le forme di malattia. Potrei addirittura concludere la mia tesi riportando ed elencando svariati studi, prendendo spunto da molti libri ma mi limito a cercare di raccontare, come ho già scritto in precedenza, alcune mie esperienze.
In quegli anni G. soffriva di forti emicranie, curabili solamente con alcuni farmaci, mi disse che erano talmente forti che a volte non riusciva a stare in piedi dal dolore, un caso veramente singolare.
Nessun medico riuscì a trovare la cura adatta, l’unico modo era l’assunzione di antidolorifici. Cercò su molti libri di medicina, fece addirittura una ricerca sulle abitudini dei popoli antichi e in particolare su quelle degli Indiani d’America.
“Quando un membro del villaggio soffriva di un qualche male, che poteva essere semplicemente un dolore alla schiena, alla spalla oppure anche un’emicrania, la persona malata si recava dal saggio sulle montagne. Il malato veniva fatto sdraiare semplicemente a terra e da lì cominciava il rito di guarigione”. La cosa che mi stupisce è che il suono della terra accompagnato al suono della natura dava benessere e poteva addirittura guarire il paziente. Infatti G. così per gioco si mise a riprodurre tale suono impercettibile dall’orecchio umano, infatti si tratta di una vibrazione compresa tra i 2 e i 7 millihertz (8 cicli al minuto) che è il suono della terra.
Dopo qualche tempo, si accorse che il mal di testa cessava solamente in studio di registrazione. Ebbene, avendo impostato in automatico il suono riprodotto della terra si rese conto che è proprio grazie a quel suono che il dolore si calmava e spariva.

Ultima cosa per riflettere:
Due studiosi dell'università di Berkeley, in California, sostengono di aver individuato l'origine del grande “hum”, un suono misterioso di frequenza compresa tra i 2 e i 7 millihertz emesso dal pianeta Terra. In passato si credeva fosse prodotto da un'emissione di energia appena sotto la crosta terrestre.
Definito come “canto della Terra”, il segnale è stato successivamente considerato come rumore e di conseguenza sottovalutato anche perché nessuno riusciva a spiegare l'origine di questa impercettibile vibrazione subsonica.

Nessun commento: