(Andrea Esofagèo)
Morph…Mo?...Mo cosa, morph, ffff…che nome, anzi che disco! E’ la mente della scia azzurra e bianca che attraversa le galassie, raccoglie ogni piccolo problema e lo distrugge con se…Morphitanio delle Catacombe, vola sempre a volte alto e a volte medio..mai basso.
L’aggancio riuscito dal magico sistema volante classificato da Skètron: Modulo Iperbubbico, quindi “Iperbus I”, collega la cometa al pensiero rotoriano. Dettagli a non finire, ogni spazio temporale failano viene archiviato scrupolosamente dal generatore d’aria calda, ovvero modulo dati. Molte faccende vengono liberate, quindi eliminate causa riempienti di hard disk inutili o come cavolo si chiamano là… quindi eliminare ostia! La decisione intrapresa, abbandonando il C.80, è stata immediata: “Sicuramente sistemeranno le cose al solito modo…Tra il bene e il male, prima o poi, un accordo si trova…o no?” Convinti di questo fatto, si sono collegati…In questi giorni è come se stessero facendo un corso di avanzamento compresso in poche ore, della durata di pochi anni…di migliaia di Luci, su tutto il mondo, luci benefiche…luci rassicuranti…
venerdì 30 aprile 2010
martedì 27 aprile 2010
L’Arcamànte
(Andre)
La corsa folle di Antamàna capo truppa, verso i magazzini di finocarbo, viene fermata duramente dalla spada infuocata del capo delle guerre zegàne, appunto. Le risorse di Lalpino in quattro e quattr’otto vengono trasportate in patria. L’occasione sfruttata nel dettaglio programmatico, durante gli eventi causati dai calcoli di Mùlton Skètron, ha fatto si cha al rientro della missione, Antàmana scopre i suoi preziosi magazzini, svuotati di ogni meccanismo in fibra finocarbonànte, e da qui sorge un dubbio: “Chi è l’Arcamànte?”
Arcamànte Esocopio Dubelàr, nato a Patrunia nel mese del sindaco bue, vissuto in Laltanàna, paese dei poveri, ad insegnare la raccolta di minerali preziosi, pericolosi, atti a miscelare chimicamente alcune fibre di materiali selezionati scrupolosamente, ed ottenere la struttura leggera, indistruttibile, omologata per contenere impatti interni, utilizzando appositi rotori angolari per ridurre il volume a zero, con buco nero; insomma il materiale adatto per la guerra merdosa.
I nostri amici di mille peripezie, tutto questo lo sanno, infatti Iperbus è stato realizzato interamente con questo materiale. Ad esempio per i riflessi di luce il finocarbònante è stato associato al diamante, presente in quantità industriali da quelle parti, ladri di polli.
Cosa fare quindi? Rientrare o proseguire l’inseguimento della cometa? C’è da pensare a cosa potrebbe fare Zegàd con tutte quelle armi, già in costruzione...
La corsa folle di Antamàna capo truppa, verso i magazzini di finocarbo, viene fermata duramente dalla spada infuocata del capo delle guerre zegàne, appunto. Le risorse di Lalpino in quattro e quattr’otto vengono trasportate in patria. L’occasione sfruttata nel dettaglio programmatico, durante gli eventi causati dai calcoli di Mùlton Skètron, ha fatto si cha al rientro della missione, Antàmana scopre i suoi preziosi magazzini, svuotati di ogni meccanismo in fibra finocarbonànte, e da qui sorge un dubbio: “Chi è l’Arcamànte?”
Arcamànte Esocopio Dubelàr, nato a Patrunia nel mese del sindaco bue, vissuto in Laltanàna, paese dei poveri, ad insegnare la raccolta di minerali preziosi, pericolosi, atti a miscelare chimicamente alcune fibre di materiali selezionati scrupolosamente, ed ottenere la struttura leggera, indistruttibile, omologata per contenere impatti interni, utilizzando appositi rotori angolari per ridurre il volume a zero, con buco nero; insomma il materiale adatto per la guerra merdosa.
I nostri amici di mille peripezie, tutto questo lo sanno, infatti Iperbus è stato realizzato interamente con questo materiale. Ad esempio per i riflessi di luce il finocarbònante è stato associato al diamante, presente in quantità industriali da quelle parti, ladri di polli.
Cosa fare quindi? Rientrare o proseguire l’inseguimento della cometa? C’è da pensare a cosa potrebbe fare Zegàd con tutte quelle armi, già in costruzione...
sabato 24 aprile 2010
Il Sig. Mettanòla
(Sebastian Magma)
Luciano Mettanòla nasce a Viganello (Ti) nei lontani anni '50. Cresce tra il Ticino e Varallo Pombia, dove fonda la scuola superiore "Padalla" per imparare a suonare l'organo esatonico, e un pomeriggio dell'estate del '72 si trova per caso a passeggiare nei prati pieni di natura e di sensazioni positive. E lì avviene la folgorazione.
Un bagliore, un suono caleidoscopico, vibrazioni tutt'attorno, e Luciano si rende conto di essere immerso nella fase di coscienza intellettuale che i Dottori di Trimmer definiscono "Ectospirale". Un mondo ovattato, fatto di colori tenui, azzurro, verde e viola che si rincorrono negli spazi della mente.
E tutto ciò solo per aver ascoltato, sulla sua 128 coupè, il nuovo singolo dei Pinoli Pintèno, formazione d'avanguardia che batte le cantine lombarde in cerca di melodie.
Luciano Mettanòla nasce a Viganello (Ti) nei lontani anni '50. Cresce tra il Ticino e Varallo Pombia, dove fonda la scuola superiore "Padalla" per imparare a suonare l'organo esatonico, e un pomeriggio dell'estate del '72 si trova per caso a passeggiare nei prati pieni di natura e di sensazioni positive. E lì avviene la folgorazione.
Un bagliore, un suono caleidoscopico, vibrazioni tutt'attorno, e Luciano si rende conto di essere immerso nella fase di coscienza intellettuale che i Dottori di Trimmer definiscono "Ectospirale". Un mondo ovattato, fatto di colori tenui, azzurro, verde e viola che si rincorrono negli spazi della mente.
E tutto ciò solo per aver ascoltato, sulla sua 128 coupè, il nuovo singolo dei Pinoli Pintèno, formazione d'avanguardia che batte le cantine lombarde in cerca di melodie.
lunedì 19 aprile 2010
La cometa portafortuna.
(di Gianni Graminote, e Golgani Escobar)
Zègad chiede al capo supremo di riceverlo. Questa è la novità di venti giorni terrestri fa, si sono visti in faccia, si sono discussi numerosi problemi di natura del pane quotidiano e delle guerriglie che attanagliano le mura delle valli del mestiere. I nostri amici sono sul posto di lavoro, hanno le loro soddisfazioni, anche se non capiscono i motivi che spingono tutte quelle persone a costruire ordigni sempre più micidiali. Il tampone del bussone a volte riesce a fermare le varie pazzie di questi umanoidi, a volte la cilecca deve fare i conti con delle mitragliate a pelo di faiga…Proprio oggi un barlume di luce ha invaso per qualche secondo umano le teste de cazzo dei guerriglieri e non. La cometa che porta le fortune a tutti quanti, ha tagliato il cosmo, non previsto. Giannode e Sebastiano prendono in mano la situazione, convincendo Boddàno a lasciare il posto di lavoro…Sono interessati alla linea di luce della cometa n°Zfr45721, ovvero la linea vitale del nostro universo, uno dei tanti. Questa linea funziona un po’ come l’oliatore della bici, ogni mille Kannàli passa e rigenera le costellazioni, portafortuna, alimenta le terre con tanti minerali benefici per la crescita importante delle frutte e sostentamenti delle fave…
Luigi e Massimiliano sono delle fave di fuca e non possono rispondere al messaggio delle ceneri…Il vostro amato Flavio si congeda e ripone il vostro libro nella cassetta delle lettere, ormai piena di merda.
Zègad chiede al capo supremo di riceverlo. Questa è la novità di venti giorni terrestri fa, si sono visti in faccia, si sono discussi numerosi problemi di natura del pane quotidiano e delle guerriglie che attanagliano le mura delle valli del mestiere. I nostri amici sono sul posto di lavoro, hanno le loro soddisfazioni, anche se non capiscono i motivi che spingono tutte quelle persone a costruire ordigni sempre più micidiali. Il tampone del bussone a volte riesce a fermare le varie pazzie di questi umanoidi, a volte la cilecca deve fare i conti con delle mitragliate a pelo di faiga…Proprio oggi un barlume di luce ha invaso per qualche secondo umano le teste de cazzo dei guerriglieri e non. La cometa che porta le fortune a tutti quanti, ha tagliato il cosmo, non previsto. Giannode e Sebastiano prendono in mano la situazione, convincendo Boddàno a lasciare il posto di lavoro…Sono interessati alla linea di luce della cometa n°Zfr45721, ovvero la linea vitale del nostro universo, uno dei tanti. Questa linea funziona un po’ come l’oliatore della bici, ogni mille Kannàli passa e rigenera le costellazioni, portafortuna, alimenta le terre con tanti minerali benefici per la crescita importante delle frutte e sostentamenti delle fave…
Luigi e Massimiliano sono delle fave di fuca e non possono rispondere al messaggio delle ceneri…Il vostro amato Flavio si congeda e ripone il vostro libro nella cassetta delle lettere, ormai piena di merda.
martedì 13 aprile 2010
Amici miei, atto VIII°
(Andrea Solenoide)
Il progetto bassano procede, alla grande….Boddano capisce, la gente capisce che è l’unica soluzione con il tempo che scorre: “la persona spaesata va ricondizionata”. Vita virtuale quindi. Che schifo, direi, ma è così. Là, lì, tutto funziona così, la cuffia più grande di te avvolge ed estranea le personalità, non c’è più contatto, non esiste niente di positivo ma solo i profumi inventati dal magico Bus. I maroni si sono leggermente asciugati, ritirati per meglio dire…E’ un periodo nebbioso, ho problemi al telescandaglio in riparazione. Si è polverizzata una lente e la nebbia, la merda e il fuoco sono le prime cause di non visibilità. Chissà se Flavio e Gianni se ne sono andati veramente fuori dalle balle oppure hanno ricevuto un invito diabolico dal Zegàno? Beh? Commenti parziali non esistono, almeno se pensi quello che vuoi, scrivilo e la comunicazione deve essere costante, altrimenti non ci sono più strade, non ci saranno più rapporti, non esisteranno isole vivibili, mancherà l’aria, si vivrà per quale scopo? Se sei un personaggio interessato ad uno scopo vitale, vieni nel blog del Signore, e potrai comunicare liberamente ogni pensiero circolante, non sarà una confessione ma potrà essere uno sfogo vero e proprio, ora io mi sfogo e me ne fotto, ma sono felice per questo, son fatto così…si si…come dice una mia vecchia amica, grassa e brutta…eh eh…Pagare! Porcazza eva, a stasera per la musica…
Il progetto bassano procede, alla grande….Boddano capisce, la gente capisce che è l’unica soluzione con il tempo che scorre: “la persona spaesata va ricondizionata”. Vita virtuale quindi. Che schifo, direi, ma è così. Là, lì, tutto funziona così, la cuffia più grande di te avvolge ed estranea le personalità, non c’è più contatto, non esiste niente di positivo ma solo i profumi inventati dal magico Bus. I maroni si sono leggermente asciugati, ritirati per meglio dire…E’ un periodo nebbioso, ho problemi al telescandaglio in riparazione. Si è polverizzata una lente e la nebbia, la merda e il fuoco sono le prime cause di non visibilità. Chissà se Flavio e Gianni se ne sono andati veramente fuori dalle balle oppure hanno ricevuto un invito diabolico dal Zegàno? Beh? Commenti parziali non esistono, almeno se pensi quello che vuoi, scrivilo e la comunicazione deve essere costante, altrimenti non ci sono più strade, non ci saranno più rapporti, non esisteranno isole vivibili, mancherà l’aria, si vivrà per quale scopo? Se sei un personaggio interessato ad uno scopo vitale, vieni nel blog del Signore, e potrai comunicare liberamente ogni pensiero circolante, non sarà una confessione ma potrà essere uno sfogo vero e proprio, ora io mi sfogo e me ne fotto, ma sono felice per questo, son fatto così…si si…come dice una mia vecchia amica, grassa e brutta…eh eh…Pagare! Porcazza eva, a stasera per la musica…
giovedì 8 aprile 2010
4. Produzione di maroni
(Andre)
Le esatte circostanze a cui il rotore supponeva agli inizi della missione, erano corrette. Si è riusciti solamente ad avvicinare i due pianeti a distanze più o meno lunari-basilari e consigliere.
Nessun problema, di certo la fusione è impossibile del resto… L’importante è la riforma dell’atmosfera giusta, anche se le guerre non cessano…Le pattuglie, con terremoto traballante, non smettono di sparare…L’umanoide attrezzato di guerriglia, non demorde…Continua, la sua missione per proteggere se stesso, Bodorr incazzato più di prima pone le sue più sentite scuse a Flavio, ritiene opportuna una nuova riunione per poter amalgamare le varie decisioni, Anaffana (la singola puttana) vuole a tutti i costi dire la sua, ma è taciuta dal parlamento delle sidelle, si rassegna e prepara la pasta. Anche questi problemi vanno affrontati, Iperbole-bus traduce le parole grassone del Boddanerio malato, chiede se è il caso di fuggire da questi craponi malati…e Gianni: “ Quasi quasi, andiamo fuori dai maroni…”.
Tirando le somme, due balle riunite, e due balle sotto di me, strisciano sul pavimento. Quindi, chiudo il blog e mi sono rotto veramente sto cazzo. Distinti ossequi.
Le esatte circostanze a cui il rotore supponeva agli inizi della missione, erano corrette. Si è riusciti solamente ad avvicinare i due pianeti a distanze più o meno lunari-basilari e consigliere.
Nessun problema, di certo la fusione è impossibile del resto… L’importante è la riforma dell’atmosfera giusta, anche se le guerre non cessano…Le pattuglie, con terremoto traballante, non smettono di sparare…L’umanoide attrezzato di guerriglia, non demorde…Continua, la sua missione per proteggere se stesso, Bodorr incazzato più di prima pone le sue più sentite scuse a Flavio, ritiene opportuna una nuova riunione per poter amalgamare le varie decisioni, Anaffana (la singola puttana) vuole a tutti i costi dire la sua, ma è taciuta dal parlamento delle sidelle, si rassegna e prepara la pasta. Anche questi problemi vanno affrontati, Iperbole-bus traduce le parole grassone del Boddanerio malato, chiede se è il caso di fuggire da questi craponi malati…e Gianni: “ Quasi quasi, andiamo fuori dai maroni…”.
Tirando le somme, due balle riunite, e due balle sotto di me, strisciano sul pavimento. Quindi, chiudo il blog e mi sono rotto veramente sto cazzo. Distinti ossequi.
sabato 3 aprile 2010
La Pozzanghera
Antonio camminava lungo la riva di un fiume, quando all'improvviso vide il suo amico Mario che nuotava in una pozzanghera.
Si avvicinò e gli chiese: "Mario, ma perchè non fai il bagno nel fiume, invece che nella pozzanghera?"
"Perchè non ne ho voglia", rispose Mario.
E dicendo questo, annegò.
(S. Lizziato, circa 1977)
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