(Andrea Golganoide)
Un’altra idea che mi sovviene di tanto in tanto, è quella di miscelare le sonorità classiche che vanno dalla G.e.r.m.a.n.i.a all’A.u.s.t.r.i.a., con quelle dell’I.n.d.i.a.n.o. E’ una cosa che ultimamente si vede ben avviata, riproporre le sonorità del caso, contaminandole… Questo, fa si che nuove circostanze del nostro sistema dei p.i.ane.ti. e del so.le, abbia un nuova ispirazione, ovvero il suono…La Musica che cambia il Tempo.
Il suono cambia le persone, ovvero le novità sono condizionanti sul nostro nervo vitale, il nostro nervòne dobbiamo rispettarlo e conservarlo bene, perché altrimenti la giornata di merda è dietro l’angolo.
Le domeniche passate in oratorio sono un ricordo. Il campo di calcio rovente ma saccente della moneta nascosta dietro il cappellino…vede la scala, vede il frigoriferòne pieno di cose buone e pagare! Giù bene, come il cristiano che ti frega la mente…oppure no…non saprei…sono confuso…i ricordi del ragazzo odoròne, uscito dal bosco, io me medesimo con il profumo ancora sulla pelle di robinia…di suoni sopra di me, suoni incantevoli come il volo…delle quaglie grasse e cervi vo.lanti..E’ impensabile sapere in questo momento, ogni giorno e domani perché siamo qui. Adesso non è il momento, le profezie del neurone vegetale di Barricàno avranno il suo exploit presto, nell’area verde del mondo, quella che rimarrà…cristallina, fedele e umana.
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